domenica, marzo 21, 2010

Vivitreno Roma 13-14 marzo 2010

Il 13 e 14 marzo 2010, presso l'istituto Guido Milanesi di Roma, si è tenuto un evento di fermodellismo in cui diverse associazioni di fermodellismo hanno esposto i loro plastici. Ho colto l'occasione per esporre, dopo 5 anni e mezzo di lavoro, il plastico di "Roma San Pietro", anche se l'impianto ACEI, ad esso collegato, non funziona ancora del tutto; infatti i rotabili giravano sul plastico, in modo continuativo, senza nessuna sicurezza in atto. Non a caso i segnali di protezione e di partenza, li ho lasciati appositamente aperti, come se ci fosse un itinerario permanente. ( In realtà e come accadrà sul mio impianto, i segnali si chiuderanno non appena il primo asse del convoglio, occupa il circuito di binario del segnale).
La circolazione dei 2 convogli si poteva seguire sul Quadro Luminoso, grazie alle schede che rilevano l'occupazione di binario delle 59 sezioni di binario presenti su questo plastico.
Inoltre, ho permesso ai visitatori intervenuti, di poter far fare un giro in cabina di guida su una D445...eh si! A bordo di questa locomitiva, ho installato una telecamera-radio, e sul monitor era possibile ammirare il viaggio in cabina...inutile esprimere l'entusiasmo degli attoniti visitatori!


giovedì, febbraio 04, 2010

...il plastico di Gianluca


...nell' agosto del 2007, per una casuale occasione, conobbi Gianluca, fratello di Luigi, mio amico-collega, il quale mi aveva accennato che suo fratello, aveva la passione dei treni come me!

Uscendo da casa sua, notai una piccola costruzione esterna, e mi venne spontaneo chiedergli cosa ci fosse in quella casetta....il letto per quando tua moglie ti "caccia" di casa?..dissi!...lui rispose: no, c'è la mia piccola passione...mi si accese la lampadina, e mi ricordai quanto detto da Luigi...un piccolo plastico! beh di plastico aveva ben poco...tre tavole di segatura pressata da bancale, due ovali che nn avevano nessuna comunicazione tra di loro, treni gioccattolo della vecchia lima!Dopo qualche tempo, lo invitai a vedere il mio piccolo plastico ACEI 2003...li mi disse che nn ero un appasionato di treni, ma un malato!Espresse il desiderio di voler realizzare un piccolo plastico, al fine di far circolare dei treni, visto che aveva questo sogno nel cassetto da bambino!Allora, dopo esser andati a Novegro 2007, i primi di ottobre decisi di aiutarlo a realizzare il suo sogno nel cassetto, e come prima cosa, decidemmo le misure del tavolo su cui realizzarlo!

La struttura iniziale.


Le misure del plastico sono 3.60x1.20mt...4 tavole, 90x120, poggiate su una struttura di ferro,
formano il piano di appoggio.

Inizialmente si pensava di realizzare due elicoidi ai due lati estremi del tavolato, ove pargheggiare i convogli...poi essendo lunga la loro realizzazione, si pensò a realizzare due stazioni:
la principale "di transito", con binari di corsa lunghi, e una secondaria di testa su di un piano diverso da quello del tavolato.

Dopo qualche mese, Gianluca, stupito di come tagliavo i binari per ottenere spezzoni, si arrivò a posare tutti i binari, e costruire la sopraelevata, per arrivare alla stazione di testa secondaria! La scelta del materiale di armamento: flessibili Vitrains, e scambi PECO, anche se costosi, per la loro grande affidabilità! incontrandoci una volta a settimana, per scarse 4 ore, ad aprile 2008 avevamo completato la struttura " armamento": i treni potevano circolare su tutto il tracciato del plastico! Unico neo, che solo 4 dei 17 scambi (nn contando poi quelli che saranno posati per il parco merci e la stazione secondaria) erano collegati elettricamente, dato il costo dei motori...è una passione...ma ha i suoi costi!


La circolazione dei convogli si gestisce da una piccolissima scatola per apparecchiatura elettroniche, sulla quale son montati semplici microdeviatori doppi, per dare alimentazioni ai sezionamenti e ai led che indicano la assenza/presenza di tensione nei sezionamenti. La tensione di trazione è erogata da due alimentatori della Fleischmann, per l'esatezza due 6755, di cui uno acquistato in Ebay rotto a 29 eu, riparato poi con 45 min di lavoro, che ha sostituito il vecchio Lima blu (ql in foto). La scatola dei comandi, piccola di dimensioni per ospitare anche tutti i pulsanti per il movimento dei deviatoi (comandati ora da vecchie pulsantiere Lima), verrà sostituita successivamente, ma al momento permette a Gianluca di gestire la circolazione dei suoi convogli su di un plastico tanto sognato...


E all'inizio dell'estate, nascono la stazione di testa secondaria con i suoi 4 binari e un tronchino, e il piano per il parco merci e il deposito locomotive, come pure iniziano a "sorgere" le centine per la costruzione delle montagne.


Nel mese di gennaio 2009, un imprenditore ha deciso di costruire il suo hotel sulla montagna, all'uscita della superstrada, per ammirare lo splendido panorama!
...quanto lavoro ancora c'è da fare...prima di vedere i personaggi di questo plastico :-) !


...non poteva mancare un piccolo piazzale merci e il deposito locomotive!!!

...nasce alla fine di giugno il piazzale che ospita il deposito-officina locomotive,
e il magazzino per lo scarico-carico merci e il fabbricato da cui controllare l'intero piazzale.






























Eccola, la protagonista del plastico:


la stazione di "Valle Martella"...


i lavori proseguono e pian pianino si sta realizzando e definendo il piazzale della stazione, che al momento ospitata qualche convoglio di prova!








sabato, gennaio 09, 2010

...nasce il centro abitato...sul plastico di Gianluca!


Da alcune settimane stiamo lavorando per realizzare il piccolo centro abitato, al quale non avevamo sin ora pensato, non avendo ben chiara l'idea di come realizzarlo, quanto meno cosa realizzare sopra la collina posta sopra le gallerie di sinistra del plastico.


...e dopo un anno!!!
L'idea di quanto realizzato mi è sovvenuta, osservando le mura delle vie, Via delle mura vaticane, e della Salita del Gianicolo: cosi, elaborando quanto avevo fotografato con i miei occhi, e chiedendo approvazione a Gianluca, dell'idea avuta, abbiamo dato inizio alla costruzione del piccolo centro abitato. Avevamo in mente, sin dall'inizio di realizzarlo, ma non riuscivamo a "vedere" dove poterlo ubicare. ...nella prima foto in alto, è evidente la non chiarezza di cosa realizzare alla fine dei tronchini, della stazione secondaria. ...una volta "partorita l'idea"...si inizia a realizzare il primo muro di contenimento Una volta realizzata la struttura, abbiamo ricoperto il compensato con i classici fogli di cartoncini. Nasce poi cosi, l'idea di realizzare un piccolo centro abitato composto da alcune villette a schiera con giardino...detto fatto!

e oggi 8 gennaio, abbiamo apportato un ulteriore avanzamento dei lavori per la costruzione di questo piccolo centro abitato!

...e dopo una semina veloce di diversi abeti...in pochissimo tempo son nati degli altissimi alberi da alto fusto!!!
e con l'ausilio di un elicottero, si è verificato che fosse rispettato il piano urbanistico :-) !










martedì, settembre 01, 2009

L'impianto ACEI della stazione di...PAZIENZA

Introduzione:
L’obiettivo dell’autore è stato quello di mettere alla prova le proprie competenze professionali riproducendo un apparato centrale elettrico a pulsanti di itinerario (modello similare alla versione dell’ACEI 015 delle FS) applicato ad un plastico dimostrativo in scala 1:87. La grande passione per il mondo ferroviario unita ad una grande forza di volontà hanno reso possibile la concretizzazione di un complesso progetto e la realizzazione di un sogno.


Quando è il treno a partire con la valigia
La grande passione per le ferrovie e per l’elettronica mi ha portato a realizzare, nell’agosto del 1999, un impianto ACEI che mi permettesse di controllare la circolazione dei treni di un plastico in scala HO, un sogno che avevo nel cassetto da quando frequentavo l’ITIS con indirizzo in elettronica industriale. Questo primo impianto è stato collocato all’interno di una valigia porta attrezzi, ma lo spazio si è rivelato insufficiente ad ospitare tutte le schede elettroniche (d’altronde, anche nella realtà, in ogni stazione è presente la SALA RELÈ nella quale sono ubicate tutte le apparecchiature elettriche dell’ACEI), così ho deciso di utilizzare la valigia solo per gli alimentatori, per una questione di ingombro e soprattutto per una questione di sicurezza, poiché sottoposti alla tensione di 220 Volt. All’interno di una nuova valigia, questa volta presa tra quelle in uso per la custodia di strumenti musicali, opportunamente rinforzata e modificata per inserire le prese dei connettori Cannon e per le alimentazioni, ho alloggiato un quadro luminoso (QL), la tastiera con pulsanti e levette, e tutte le schede per il funzionamento dell’apparato sottoposte alle tensioni di 5, 12, 15 e 24 Volt, per lavorare in completa sicurezza.

Come funziona
Il mio impianto ACEI permette così, come accade realmente in un ufficio movimento di una stazione, di formare itinerari per il percorso dei treni in arrivo o in partenza, di controllare i binari occupati, l’aspetto dei segnali del piazzale di stazione e di protezione, la posizione in cui sono gli scambi ed il controllo di eventuali passaggi a livello di giurisdizione della stazione. Viene subito da pensare alla riproduzione di un banco ACEI statico, oppure simulato mediante un PC. Beh! Il tutto diventa più interessante quando si scopre che l’apparato riprodotto è collegato, mediante 8 cavi Cannon a 25 pin, ad un piccolo plastico dimostrativo delle dimensioni di cm 240x120 (smontabile per il trasporto in 4 pannelli da cm 60x120, inizialmente erano solo 3! ).

All’interno dell’apparato sono presenti delle schede per la rivelazione dell’occupazione di binario, tante quante sono i circuiti di binario (CDB) presenti sul QL. Su ogni scheda è montato un connettore a 18 pin a cui sono collegati: 4 alimentazioni, 2 alimentazioni per la trazione, 2 connessioni verso i led gialli e rossi del CDB, 2 controlli per la rete delle condizioni per la formazione degli itinerari, 1 comando per l’accensione della strisciata gialla, le due rotaie e 2 comandi inviati dalla “CPU” per impostare, secondo l’itinerario registrato, la polarità della tensione di trazione. Quando un rotabile sosta o transita su di un CDB, tra le due rotaie scorre una piccola corrente; un comparatore la rivela ed eccita un relè che dà corrente ai led rossi e la toglie a quelli gialli (liberazione elastica); così facendo non è più possibile formare un itinerario su quel binario, ora occupato. Quel tratto di binario, se il treno è in movimento, è sottoposto ad una delle due alimentazioni di trazione. Quando l’ultimo asse del rotabile libera il CDB, il relè si diseccita togliendo corrente ai led rossi; vengono così a mancare le condizioni e non ci sarà più alimentazione di trazione su quel CDB, se non riformando un nuovo itinerario. I carri e le carrozze sono stati opportunamente modificati, montando tra gli assi una resistenza che permette il passaggio tra le due rotaie di una piccola corrente sufficiente a pilotare i circuiti sopra citati. Un circuito elettronico, (funge da simulatore di occupazione di sezioni di Blocco Automatico, dato il poco spazio a disposizione!) verificate le condizioni di sicurezza, annuncia il treno da una delle due parti 01 o 02 (punti origine degli itinerari) facendo illuminare la luce annuncio treno (AT) e innescando il “simpaticissimo” cicalino che richiama l’attenzione del capostazione, invitandolo a formare l’itinerario d’ingresso per il treno in arrivo, in modo così da non rallentare la sua corsa. A questo punto, formato l’itinerario su uno dei 4 binari della stazione di PAZIENZA si tacita il cicalino, si illumina il tracciato che percorrerà il treno, ed infine si apre il segnale di protezione della stazione (l’aspetto dipende dal tipo di itinerario!).La stazione di Pazienza, il cui piazzale è composto da quattro binari su linea a binario unico e 5 binari di scalo merci, è una recente stazione ferroviaria sorta in un locale caldaie, di una parrocchia di Roma. La signorina annuncia il treno in arrivo: «allontanarsi dal 3° binario, treno Intercity in transito, prestare attenzione sul 3° binario». Ma... eccolo: l’Intercity con in testa la E444R esce dalla galleria a gran velocità, avendo il segnale di partenza del 3° binario (che è quello di corretto tracciato) disposto a via libera; si tratta infatti di un itinerario di transito, unione dell’itinerario di arrivo e dell’itinerario di partenza.


Cosa ci fa vedere il Quadro Luminoso?
Il QL è inserito all’interno del coperchio della valigia, dove sono alloggiate 4 schede contenenti circa 500 led, tra rossi, gialli e bicolori. Ogni CDB luminoso è ottenuto da una fila di led rossi e gialli alternati, protetti da relative resistenze, una per ogni led (led ad alta luminosità al fine di ottenere una striscia continua). Per i segnali ho utilizzato i classici led bicolori, effettuando però una modifica sull’aspetto rosso che somigliava più ad un arancio, in ferrovia l’aspetto rosso di un segnale, di un CDB o di uno scudetto di un punto origine rappresenta un colore di pericolo… non come il rosso dei semafori stradali per gli automobilisti! Sul QL è ora possibile notare che :- l’itinerario si distrugge all’occuparsi dei vari CDB,- le luci Tl-Tm si spengono non appena sono stati liberati particolari CDB atti al bloccamento del percorso,- i segnali ritornano a via impedita, non appena il primo asse del convoglio occupa il CDB del segnale; faccio notare questo, perché non ci sono sensori che ripristinino al rosso i segnali, ma il tutto funziona esclusivamente con l’occupazione dei CDB come accade realmente; i segnali a portale, posizionati sul plastico, sono stati da me realizzati impiegando per ciascuno 3-4 ore di lavoro;- gli scudetti dei punti origine e finale ritornano a luce bianca non appena si liberano determinati CDB atti al bloccamento del percorso. Tutto questo è possibile per tutti gli itinerari che può formare il capostazione, e tutto liberamente perché questo impianto “non è” un simulatore pre-programmato, ma un vero e proprio impianto ACEI in miniatura.



Cosa c’è sotto?
Nella parte sottostante alla tastiera sono alloggiate:- 36 schede per la rivelazione dell’occupazione di binario;- 3 schede contenenti ciascuna 8 relè con contatti a 10Amp ed una Eprom da 64KB per il movimento degli scambi;- 3 schede composte da Flip-Flop e memorie Eprom da 64Kb per il controllo dei segnali a vela e di quelli bassi;- in un angolo sono montati dei led spia per il controllo della presenza delle 9 alimentazioni;- 1 scheda contenente relè per l’accensione del ramo del CDB di uno scambio in corretto o deviato tracciato;- 5 banchi di memorie Eprom in cui sono scritti dei programmi per l’accensione degli itinerari, la polarità che deve avere la tensione di trazione a secondo dell’itinerario richiesto, la cancellazione dell’itinerario;- 1 scheda per la codifica dei pulsanti dei 14 itinerari e degli 8 istradamenti e per l’accensione delle luci dei pulsanti e le luci dei tasti Tl-Tm;- 1 scheda “Unità Logica”, che riceve un codice a 5bit da ogni pulsante. Quando si preme un pulsante, una rete di condizioni di sicurezza verifica che non ci siano impedimenti nella formazione dell’itinerario richiesto; nel caso ci sia una incompatibilità il comando impartito dal pulsante non viene preso in considerazione dalla “U.L.”. Se si può eseguire l’itinerario, si illumina di bianco la gemma del pulsante premuto e si illumina la strisciata; a questo punto si lascia il pulsante: il codice di quel pulsante viene registrato da due memorie le quali fissano gli scudetti del punto origine al rosso per avvenuto bloccamento del percorso, si aprono i segnali a via libera e finalmente i CDB interessati all’itinerario vengono alimentati con una delle due alimentazioni di trazione. Come nella realtà, ci sono, una volta formato un itinerario, delle condizioni che non permettono di formare altri itinerari, quindi non si possono vedere contemporaneamente due segnali di partenza, che immettono su uno stesso binario di uscita dalla stazione, aperti a via libera;- 3 schede per il circuito di simulazione di annuncio treno, di occupazione del Blocco Automatico e di occupazione dei CDB non presenti fisicamente sul plastico…viste le ridotte dimensioni;- 1 scheda “madre”, posta sul fondo della valigia, sono montati numerosi connettori per ospitare le schede sopra citate.


Tanto lavoro, tanta pazienza… ma una grande soddisfazione!
Tutte le schede sono state da me ideate, progettate e realizzate, sulla base solamente delle informazioni ricevute sul funzionamento dell’ACEI.Il lavoro più difficile, oltre a quello di imparare le tecniche per la fotoincisione su rame, dei circuiti stampati delle schede, è stato quello di tradurre in circuiti elettronici tutti gli appunti presi durante le svariate ore trascorse nell’ufficio movimento di una stazione di Roma davanti ad un banco ACEI, e le “ripetizioni” impartitemi da un istruttore capistazione del compartimento di Roma. I miei “istruttori” sono rimasti sbalorditi al vedere, dopo circa un anno di lavoro, come le loro lezioni si siano trasformate in un impianto ACEI al 90% comparabile ad uno reale.E’ spontaneo pensare, che essendo un prototipo, non risponde totalmente alle funzioni e alla sicurezza di un impianto vero!...Una conferma del realismo l’ho avuta all’ Hobby Model Expo (Parco delle Esposizioni di Novegro, Linate, 28-30 settembre 2001), da capistazione, Dirigenti Centrali Operativi, personale FS e moltissimi appassionati fermodellisti. In particolare, ho avuto la soddisfazione di ricevere i complimenti da diversi progettisti di impianti ACEI per le Ferrovie dello Stato, i quali si sono meravigliati quando hanno saputo che l’apparato è stato realizzato senza la conoscenza reale dei progetti, non a caso mi hanno fatto notare alcuni particolari che sono noti solo ai progettisti e ai costruttori degli impianti… ecco perché ho deciso nell’aprile 2003, di iniziare un nuovo plastico, il cui soggetto è questa volta una stazione con 10 binari, di cui 4 di scalo merci, su linea a doppio binario, per un divertimento maggiore, per chi un domani avrà modo di vederlo, quando sarà esposto nelle mostre!


In conclusione
Solo la realizzazione materiale dell’impianto ha richiesto circa milleduecento ore di manodopera. Non ho calcolato il tempo impiegato nella progettazione perché quando si realizza un sogno tutto il resto scompare e la fatica lascia lo spazio al divertimento. Ora non mi rimane che attendere, davanti al mio banco ACEI, l’annuncio di un treno in arrivo o effettuare manovre tra la stazione e il parco merci… vista l’intensa circolazione di treni all’interno della stazione di PAZIENZA! Domani sarà un’altra appassionante giornata di lavoro. Una nuova sfida mi aspetta…

Diverse sono state le pubblicazioni di questo progetto su alcune riviste:

- La Tecnica Professionale redatta dal Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani di maggio 2002
- Tutto Treno aprile 2003 n°163
- Il bollettino del FIMF del settembre 2002 n°247


Inoltre, l'11 febbraio 2004, sono stato insignito del titolo di DIRIGENTE MOVIMENTO ad honorem, dopo aver sostenuto una prova di "abilitazione" sia su un banco ACEI che ACS di due stazione importanti di ROMA!..in entrambe i casi, ho gestito personalmente per ben 2 ore, la circolazione dei treni di queste stazioni, con la supervisione dei capistazione titolari e di un funzionario RFI!

mercoledì, aprile 08, 2009

..."l'edificio" delle GRANDI OFFICINE!

Il neo che accomuna noi appassionati di ferrovia, treni, trenini diorami, è lo spazio in cui realizzare il nostro sogno nel cassetto: un bel plastico, anche di dimensioni ridotte, su cui veder circolare i nostri modellini, che spesso, una volta acquistati, rimangono solo nelle loro scatole, chiuse negli armadi.

Molti anni fa,per mia fortuna, mi fu concessa la possibilità di aver a disposizione un angolo del locale caldaia della parrocchia in cui son cresciuto: anche se d'inverno si muore di freddo, eccetto nelle ore in cui son accese le caldaie, ringrazio sempre il mio parroco per l'opportunità che mi ha dato, per coronare il mio sogno: realizzare un piccolo plastico, a cui collegare un piccolo impianto ACEI, con il quale gestire la circolazione dei treni, come in una vera sala movimento.


Comunque le grandi escurisioni termiche, dagli 0 gradi di inverno, ai 40 gradi dell’estate o 30 gradi, quando funzionano le caldaie, non hanno recato, sin ora, danni al plastico o agli apparati elettronici.

Qui ho potuto coronare il mio sogno, realizzando, per primo l’Impianto
ACEI di "PAZIENZA", e dal 24 aprile 2004 l’altro Impianto ACEI, della stazione di “ROMA S.Pietro”!


La piccola postazione (foto in alto), accessoriata di mini trapano a colonna, trapano a colonna, saldatore per elettronica, alimentatore con più uscite, variabili e fisse, oscilloscopio, multimetri, un PC, svariati utensili da lavoro, ventole di aspirazione, lampade, lampade per fotoincisione per circuiti stampati, cassettiere per componenti elettronici e minuteria,morse, mi consente di realizzare tutto quello che occorre per effettuare i lavori del plastico e dell’impianto ACEI che lo gestirà, e per eccezionali riparazioni o modifiche di alcuni modelli di qualche amico.


martedì, gennaio 27, 2009

Il concessionario mercedes

Questo è il concessionario della MERCEDES presente sul plastico della stazione di "Roma S.Pietro". L'edificio è stato realizzato utilizzando piloni della stazione di servizio della Mattel; le vetrate realizzate con policarbonato trasparente, opportunamente inciso (ancora non montante), e il tetto a vetrate, con il tappo della scatola dei Ferrero Rocher! Poi led a volontà bianchi,da 3 e 5 mm ad elevata luminosità, utilizzati sia per costruire i lampadari, che per le luci a pavimento...la scala, realizzata con la sede di un ingranaggio!


...ecco, in questa foto dall'alto, si può notare il coperchio della scatola dei cioccolatini dei Ferrero Rocher foderato con policarbonato da 3 mm (devono essere applicate ancora le scritte del concessionario), che può tranquillamente paragonarsi ai grandi tetti realizzati in vetrate.

Inoltre una staffetta della Polizia Stradale, sta bloccando il traffico per attendere il passaggio di una scorta. I lampeggianti, funzionanti, che riproducono l'effetto strobo, son stati realizzati con dei micro led 2x1mm, che, con molta pazienza, son riuscito a saldare e posizionare su queste 2 audi A6 della Stradale.

Questo modulo, come tanti altri presenti sul plastico, sono smontabili, affinchè la loro realizzazione, e la futura manutenzione, possa essere effettuata, comodamente su di un tavolo!

...dal tavolo il modulo viene inserito sul plastico...

sabato, gennaio 17, 2009

vallelunga 48 ore volkswagen 27/09/2008 golf gti edition 30





...domenica alle 9.30 in fila a vallelunga per provare in pista la GOLF GTI EDITION 230cv...

... e dopo un piccolo corso teorico, tenuto da un pilota della scuola di guida sportiva, si esce dai box, e ci si avvicina a prender posto su una della macchine messe a disposizione.

Purtroppo un solo bel giro della pista dell'autodromo...un giro, ma grande adrenalina!